Amici veri per vivere meglio e liberarsi dei contatti tossici
Anche il più misantropo e schivo di noi (e mi sento vicina senza dubbio a queste due categorie) ha bisogno di relazioni. Come diceva Aristotele, l’essere umano è e resta un animale sociale, che tende per natura ad aggregarsi ai suoi simili. Ma in questi anni abbiamo perso la bussola e il lockdown ci ha dato il colpo di grazia. Una fetta sempre più larga della popolazione vive sui social (la patologia ha pure un nome, Social Media Addiction) e i like ricevuti per una foto su Instagram o un post su Facebook si trasformano nell’obiettivo primario delle giornate di tanti.
C’è anche chi ha scelto di delegare a un pollice alzato o a un cuoricino la sua vicinanza agli ‘amici’ in un periodo di difficoltà. E purtroppo ne ho fatto esperienza personale in tempi recenti. Di fronte a un dolore devastante, di cui tanti erano a conoscenza, ho visto persone limitarsi a ‘curiosare’ le mie esternazioni e i miei stati d’animo, a commentare con un cuoricino scrivendomi che non hanno avuto tempo di chiamarmi (una telefonata potrebbe essere anche solo un breve saluto, in 24 ore al giorno, in una settimana, in un mese, in un semestre non si trova il tempo per farsi sentire?). Qualcuno ha scelto di far finta di niente, insomma. Magari trovando la classica scusa: sono super impegnato/a. Però quando ha bisogno, perché vorrebbe un articolo magari, a quel punto il tempo lo trova eccome.
Nelle nostre vite esistono sempre momenti difficili e momenti di gioia. Ma non lasciano indifferenti e mescolano le carte in tavola, inevitabilmente. Il dolore che si vive diventa uno spartiacque: c’è un prima e c’è un dopo. Chi è stato vicino, c’è. Chi ha preferito scegliere la strada più facile, il pollice alzato o il cuoricino su Facebook, nella convinzione che questi basti, non c’è.
Ci sono, con maggiore empatia e amore, gli animali. Perché loro sono, esistono, sono presenti. Non parlano la nostra lingua ma ne parlano un’altra, molto più efficace della nostra. Provare per credere.
Non è una scelta fatta a tavolino, ma una reazione naturale e legittima. Gli amici veri servono per vivere meglio e liberarsi dei contatti tossici. L’ho sempre saputo e nei momenti cruciali delle nostre esistenze ne arrivano sempre le prove.
Quindi, non resta che lasciare andare. Personalmente ho scelto di non condividere più come un tempo i miei stati d’animo. A chi mi chiede perché l’ho fatto rispondo che la mia professione in qualche modo mi spinge a dover coltivare una parte virtuale. Per dare un esempio, per stimolare gli altri, per informare. Ho fatto politica e sono una giornalista. Già questo basta per spiegare l’obbligo di esserci, anche sui social, per essere al passo con i tempi.
Ora, in un mare di indifferenza e stupidità, dove gli ‘amici’ buttano online frasi fatte, informazioni distorte, considerazioni rubate ad altri e che trasudano ignoranza, è ora di tirare i remi in barca e lasciare andare. Meglio pochissimi amici veri che un esercito di personaggi senza identità, senza empatia. Preferisco eliminare contatti, dopo aver osservato come quei contatti non siano stati capaci di dare un valore aggiunto, e semmai abbiano contribuito al mio malumore. Scelgo piuttosto di proporre occasioni per stare insieme e fare incontrare belle persone, per scrivere, per imparare a conoscersi insieme ad altri esseri umani che condividano con noi alcuni interessi e abbiano quindi argomenti interessanti su cui confrontarsi.
E mi sento di dare questo consiglio a chi mi legge e desidera aumentare la qualità della vita. Perchè quando serve aiuto, conta chi c’è per davvero. Il like è solo un misero traguardo. I veri traguardi sono le telefonate, gli incontri, le ore investite nell’ascolto reciproco. Meglio orientarsi in questa direzione. La nostra anima avrà un sollievo immediato.