Divulgare consapevolezza
In questi giorni sono impegnata con i corsi che tengo nell’ambito della fiera di Vita in Campagna, quest’anno a Verona per la prima volta.
Ogni giorno, da oggi e fino a domenica, ho uno spazio in cui poter parlare di argomenti che mi stanno a cuore sopra ogni cosa: l’asino, il mio adorato animale, quello che mi identifica, che mi ha condotto con la sua dolcezza a riprendere in mano la penna, tanti anni fa; il benessere degli animali e le cure che essi devono ricevere per essere sereni e vivere in armonia; i vantaggi che noi animali umani possiamo avere dalla relazione con un animale non umano, e le azioni che possiamo mettere in atto per dare, a nostra volta, gioia e serenità agli altri viventi; l’intelligenza degli animali.
Ogni volta che mi ritrovo con il microfono tra le mani o con l’archetto sistemato dietro le orecchie, si fa silenzio e tocca a me, l’emozione c’è sempre. Non è quella delle prime volte, ma è qualcosa di diverso, più complesso e più bello: la sensazione di una forte responsabilità.
Divulgare consapevolezza non è facile. Significa portare a scardinare tante certezze, a rivedere con occhi nuovi il mondo e i suoi abitanti. Io parlo di rispetto, denuncio la violenza, dico ad alta voce ciò che non funzione. Gli orrori degli allevamenti intensivi e dei macelli, la follia dello sfruttamento, la miseria spirituale in cui vive chi non sa rispettare le vite altrui.
Parlo dei maiali e delle galline, degli asini e dei conigli, e di tutte le creature che sono, ancora oggi, vittime di pregiudizi e di schemi mentali obsoleti, antiquati, ridicoli. Dei miei animali, maestri di vita, che mi insegnano la bellezza delle relazioni tra specie diverse.
Per fare divulgazione serve essere preparati e non avere paura. Io amo troppo questi viventi non umani, parte essenziale della mia esistenza, per non lottare per loro.
Vedo spesso negli occhi delle persone un’ombra, di fronte alla verità svelata, il timore, lo smarrimento. Ma è da lì che si deve passare per superare gli schemi precostituiti ed evolversi. Vale per gli animali come vale per molte altre cose. Quando a fine conferenza si avvicinano, parliamo insieme, cercano incoraggiamento, condivisione. Quel contatto umano che a volte sempre essere scomparso. Ed è magnifico per me, essere un punto di riferimento.
Sono arrivata alla fine di una giornata ricchissima di emozioni, di piccoli doni ricevuti da estranei, che tano estranei poi non sono, evidentemente, se le loro vibrazioni somigliano alle mie.
L’ignoranza della gente è abissale, ma c’è anche chi rema in senso contrario, desidera sapere, mettersi in discussione.
Ringrazio le persone che oggi mi hanno manifestato la loro stima in modo aperto e sincero. La soddisfazione di aver fatto la propria parte permette di sopportare piccole e grandi fatiche.
Vi aspetto in questi giorni, e anche nei giorni a venire, restiamo in contatto.