Gli uomini colti e il ritorno alla bellezza. Umberto Galimberti, Igor Sibaldi, Vittorio Sgarbi, Stefano Massini. Ricorderò questa estate appena finita come il momento più intenso di scambi di opinioni, riflessioni. E piacevoli ritorni a vecchie letture, grazie a una grande occasione: le interviste agli ospiti del Festival della Bellezza.
Incontrare e ascoltare i personaggi che vediamo sempre da lontano, in televisione, con inevitabili filtri imposti dalla distanza e dalle scelte di regia, di tempi e spazi, è un lusso. Dal vivo si rivelano con la loro vera natura quando si chiacchiera al telefono, quando ci si parla dietro le quinte. Come è successo lo scorso anno con Umberto Galimberti. Di cui conservo con grande affetto questa immagine nel backstage del luogo della cultura che forse mi è più caro al mondo. Per la vicinanza con casa mia, per la sua incredibile bellezza: il Teatro Romano.
Mi tocca rivedere le mie posizioni?…
Ovviamente, reduce dall’avventura letteraria L’angolo delle occasioni, scritto con Susanne Probst tra lacrime, risate e abbonanti calici di vino rosso, non ho mai abbandonato il forte spirito critico verso quella fetta di mondo che è l’universo maschile. Ebbene, questi personaggi, con le loro stranezze e stravaganze, con gli eccessi, forse, tipici di grandi intelligenze, tutti ugualmente cortesi e disponibili nei miei confronti, mi costringono quasi a rivedere le mie idee…
Uomini colti, che bellezza! Peccato siate così pochi, a dire il vero. Perché questi incontri non mi fanno perdere il contatto con la dura realtà. Sarebbe bello vedervi contagiare qualche uomo in più. Spingendo alla lettura di libri e giornali, pratica dismessa ormai dalla maggior parte di essi. Abitudine che ci ha fatto guadagnare il podio come uno dei paesi più ignoranti d’Europa.
Intanto non posso che ripensare con grande nostalgia a queste serate, dense di stimoli e contenuti, con gli uomini colti e il ritorno alla bellezza. Dove ho potuto mettere a frutto le conoscenze sudate sui banchi del liceo e nelle aule universitarie. Un gran bagaglio, la cultura. Che serve ad affrontare ogni cosa con un altro spirito.