La mia estate lenta e sostenibile è iniziata con qualche colpo di scena inaspettato, e un messaggio chiaro che mi arriva da lontano (universo, madre terra, coscienza, angeli?, ognuno gli/le dia il nome che preferisce): rallentare.
Rallentare perché il corpo ha bisogno di riposo, rallentare perché la mente deve fare ordine, rallentare soprattutto perché tutti i grandi insegnamenti che mi sta offrendo la natura hanno chiesto di essere messi in pratica.
Le anime sensibili soffrono di fronte a questo clima impazzito, alla natura che sta urlando di dolore, ai milioni di animali prigionieri di macchine da tortura create dall’uomo per sfamare miliardi di persone che non avrebbero bisogno di sofferenze inutili e di bombe di calorie piene di ormoni e antibiotici. Soffrono anche quando sulla loro strada arrivano, transitano e se ne vanno persone irrisolte, invidiose, frustrate per loro scelta, rabbiose di fronte ai successi altrui.
Come fare, allora, per sopportare? Ho scelto: la mia estate lenta è la mia terapia. I rituali di tutti giorni assumono un valore diverso: la spremuta di limone del mattino, la visita all’orto, la cura dei miei animali, il riordino di cassetti e armadi che da tanto tempo hanno voglia di liberarsi, una telefonata alle persone amiche, poche, pochissime, ma buone. E poi silenzio, camminare e scoprire nuove bellezze vicino a casa, pensare, ideare progetti, prendersi cura del corpo e dell’anima con paesaggi e musei, con cibo crueltyfree e buon vino. Dedicare il tempo a chi lo merita. Scrivere e raccontare il mio territorio insieme a Feuer.
Qualche spostamento, certo, ma breve e sostenibile. No aerei, quest’estate, ma treni e bicicletta, niente ore piccole in spiaggia o nei locali, ma a letto presto per un riposo appagante.
Ed è incredibile, eppure vero: lontano dalle brutture dell’umanità, dalla volgarità e dai deliri nascono le migliori intuizioni.
In compagnia delle mie meraviglie mi godo questa estate diversa dalle altre. E raccolgo già primi frutti. Un esempio? Sta per partire il laboratorio di scrittura creativa. Vi aspetto.