Social detox e la mia tecnica per vivere meglio.
Da qualche mese, complice un evento doloroso, ho preso atto di come la maggior parte degli ‘amici’ di Facebook e altri contatti virtuali siano una bolla di sapone. Non che prima pensassi di avere truppe di persone affezionate a me, ma la parola stessa ‘amico’ tende a ingannare perfino chi, come la sottoscritta, ha fatto della conoscenza profonda della lingua italiana il proprio mestiere.
La gente spia, spesso gode se stai vivendo un momento di difficoltà, è indifferente ai problemi altrui o addirittura ti legge compiaciuta. Fa finta di nulla, salvo poi uscire con pessime battute infelici, con scivoloni imbarazzanti, con frasi fatte che denotano estrema superficialità. Tutti innamorati della foto del gattino, e poi mettono la foto della grigliata, poi. Questi sono i più tossici.
E dunque, gli ‘amici’ sono passati da 5000 a poco più di mille. E chiariamo una cosa: li chiamo amici perchè questa è la definizione data dal social che più di tutti gli altri è diffuso al mondo. A casa mia gli amici si contano sulle dita di una mano, e se ne servono due significa che ci si deve ritenere fortunati.
La cosa incredibile è che ora, guardando i commenti, i post e in generale la gestione dei social da parte di conoscenti, provo una certa tenerezza a vedere i contenuti delle loro pubblicazioni: frasi fatte e citazioni, foto autoreferenziate, pillole di saggezza estrapolate da libri di grandi autori, e il più delle volte semplicemente immagini di vita quotidiana che onestamente non hanno un grande interesse ai miei occhi. Mi importa molto poco di cosa la gente mangia a pranzo, di dove va in vacanza, del tramonto o dell’alba che osserva. Penso che non importi a nessuno, sembra più una gara a chi fa cose straordinarie per poterle poi spiattellare in faccia a chi legge e guarda.
Ho scelto di restare presente nel mondo virtuale attraverso Instagram, raccontando per immagini viaggi di lavoro, degustazioni, condividendo ricette vegane, raccontando le emozioni di un bicchiere di vino. Parlando di me attraverso la bellezza dei miei animali. È un social molto meno invadente, e una certa generazione di leoni da tastiera non è in grado di usarlo, quindi già lì ci si leva di torno una buona fetta di predicatori via etere.
Ma gli ‘amici’ finti, ora, non hanno più spazio. Ed è divertente vedere come nessuno di questi migliaia di contatti abbia detto una sola parola vedendosi togliere dalla lista. Anzi, forse non se ne sono neppure accorti. Sono troppo impegnati a fare copia incolla di citazioni non bene identificate o a mettere in rete il panino col salame, mentre si dichiarano amanti degli animali.
Ci ho guadagnato, alla grande, con il social detox e la mia tecnica per vivere meglio. Più tempo per me, meno mal di stomaco e nervosismi. Più tempo per l’orto, per il tempo trascorso con persone vere e risolte, persone che ho scelto e che hanno scelto me.
Inutile sprecare fiato con una platea che vuole essere sorda.
Buona estate!