Sono un cavaliere dello Snodar!
In realtà, sono una dama, ma questa carica prestigiosa affonda le sue radici in una storia antica, quando era raro che una donna potesse diventare ambasciatrice di un territorio e soprattutto di un vino. E così, oggi, nella tranquillità della mia casa addobbata per il Natale e nel silenzio che condivido con i miei animali, guardo con grande piacere di fronte a me, dove la pergamena incorniciata mi ricorda questo grande traguardo: cavaliere.
“Siamo lieti di comunicarLe che il Gran Consiglio dello Snodar ha deliberato di insignire la S.V. dell’onorificenza di Cavaliere del Sovrano e Nobilissimo Ordine dello Antico Recioto”.
Questa è la comunicazione che ho ricevuto all’inizio di novembre. Un’emozione grande, un traguardo inaspettato e proprio per questo ancora più emozionante. E poi, il 20 novembre 2022 la cerimonia ufficiale, in occasione della giornata che Snodar dedica alle donne del vino. Insieme ad altre tre dame/cavalieri, ognuna con la sua storia da raccontare, tutte unite dal comune amore per la Valpolicella, la sua tradizione e i suoi vini.
Ero agitata come lo sono stata forse solo durante la cerimonia di laurea, a Padova, molti anni fa. L’investitura, la spada che si appoggia sulle spalle, il calice di Recioto nelle mani da bere tutto d’un fiato, per fare onore a questo vino che tanta importanza ha avuto nel portare il nome di Verona in giro per il mondo.
Sono orgogliosa di quello che i maestri di cerimonia hanno deciso di raccontare di me: la passione e le competenze linguistiche, l’amore per gli animali, l’attenzione per le persone più fragili. Un riassunto preciso e completo di ciò che sono, di ciò che mi sento. Quando mi dicono che faccio tante cose, ci penso su e in parte concordo. Ma in realtà tutte le cose che occupano le mie giornate sono strettamente connesse tra loro: mi prendo cura degli animali, delle piante, del mio orto, del mio spirito e di quello dei miei lettori, scrivendo di natura e ambiente, di cultura e di vino. Non sono, queste, tante facce di un’unica bellezza? La passione per il vino fa parte di me e mi sta portando lontano, a scoprire segreti, bellezze, calici, terre, colori. Un privilegio, e da oggi una responsabilità ulteriore.
Ed eccomi qui, con un nuovo titolo. Sono un cavaliere dello Snodar, e adesso la sfida continua. Come ho detto durante il pranzo, nella bellissima Villa Quaranta, quando ho rivolto il mio saluto agli ospiti e ai commensali, un’anarchica come me non è abituata a fare parte di un ordine… ma proprio questa è la parte più stimolante. Avere un riconoscimento come questo significa prendersi la responsabilità di continuare a comunicare un territorio, una passione, un vino che fa parte della nostra cultura. Della mia cultura.