La fabbrica dei cuccioli. Fermiamo il traffico internazionale: l’amore non si compra è un libro di Ilaria Innocenti e Macri Puricelli (ed. Sonda) che tengo sempre sulla mia scrivania, di cui ho seguito la faticosa (emotivamente parlando) stesura. Un monito, che mi ricorda quanto sia difficile combattere lo sfruttamento degli animali. E che mi ricorda soprattutto come sia fondamentale il contributo che ognuno di noi può dare, per cambiare in meglio il mondo.
Sono morbidi, dolcissimi, simpatici, e sono la gioia dei bambini. Ma dietro alle apparenze spesso si nascondono sofferenze e sfruttamento, e i bellissimi cuccioli che ci guardano da dietro le vetrine dei negozi, o si affacciano tra gli annunci su Internet, hanno accumulato nella loro giovane vita già troppi drammi.
Sono almeno 2000 i cuccioli che arrivano ogni settimana in Italia attraverso i traffici illegali, per un valore commerciale di circa 5.600.000 euro.
E nelle settimane che precedono le feste i piccoli aumentano. Resta ancora radicata l’abitudine, in occasione del Natale e di altre ricorrenze, di regalare cuccioli. Si agisce in buona fede, ma molto spesso si contribuisce, inconsapevolmente, ad alimentare un mercato del tutto illegale. I trafficanti li comprano da allevatori senza scrupoli dopo averli pagati 30, 50, al massimo 80 euro, e poi li rivendono a caro prezzo, da 600 euro in su. Il fenomeno è così drammaticamente diffuso che nemmeno le Forze dell’ordine, sempre presenti e attente anche su questi temi, riescono a fermare il traffico illegale e selvaggio, e il numero di animali sequestrati è comunque una piccola percentuale rispetto al totale degli animali che vengono venduti e comprati. Anche le normative europee in materia lasciano ancora ampio margine di libertà di movimento degli animali, e il monitoraggio diventa estremamente complicato. Fra il 2013 e il 2014 in Italia i cuccioli sequestrati sono stati 2630 (cani) e 15 (gatti) che avrebbero potuto fruttare circa 1,8 milioni di euro. Un libro uscito da poche settimane, “La fabbrica dei cuccioli. Fermiamo il traffico internazionale: l’amore non si compra”, racconta di questo incredibile giro di affari e ci indica quanto è importante combattere l’attività di questi aguzzini. Scritto col cuore e tanta passione da Macri Puricelli, giornalista, e Ilaria Innocenti, della Lav.
Gran parte dei cuccioli proviene dall’Est Europa: arrivano al confine goriziano con la Slovenia, dal valico del Brennero o in traghetto, dalla Croazia verso Brindisi. Vengono privati delle cure materne troppo piccoli, caricati in gabbie dove vivono ammassati per ore e giorni, e durante i viaggi estenuanti molti di loro si ammalano e muoiono. Le mamme, le fattrici, vivono brevi vite fatte di continue gravidanze, senza cure e senza libertà, costrette in gabbie o stanze buie, sempre sole.
Ma esiste un modo per sconfiggere questo traffico: essere informati e informare. Se noi non compriamo e non alimentiamo questi traffici, aiuteremo a fermarli. La condivisione della propria vita con un cane è un’esperienza meravigliosa che arricchisce e regala grandi emozioni, e nei canili ci sono tantissimi cani pronti ad amarci. Se proprio si desidera un cane di razza, poi, ci si può rivolgere alle associazioni, numerosissime, che si dedicano alla salvezza dei levrieri, dei bassotti, dei beagle, e dei cani riscattati dalle perreras in Spagna, e cercano famiglie pronte ad adottarli e dare loro l’affetto che meritano.
L’amore non si compra
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